25 ANNI DI ANTIGONE

antigoneL’era prima di Antigone, gli anni Novanta e il Duemila: gli ultimi tre decenni della storia italiana visti dall’associazione che da un quarto di secolo, appena compiuto, si occupa dei diritti e delle garanzie nel sistema penale.

E’ ciò che compare davanti agli occhi a chi ha il piacere e il dovere di sfogliare la graphic novel pubblicata da Round Robin Editrice “Antigone, 25 anni di storia italiana visti da dietro le sbarre”. I testi sono di Susanna Marietti, coordinatrice nazionale, le tavole sono opera di Valerio Chiola che ha saputo trasmettere con in segno grafico netto e originale temi a dir poco “incandescente”, da tempo, per il Paese.
Nata alla fine degli anni Ottanta sulla scia dell’omonima rivista contro l’emergenza promossa tra gli altri da Massimo Cacciari, Stefano Rodotà e Rossana Rossanda, Antigone lo scorso ottobre per i suoi 25 anni ha scelto tre momenti più significativi della storia recente italiana per mostrare in una sola volta, in un solo volume, con un linguaggio moderno e accessibile, le trasformazioni delle politiche penali. Come man mano hanno conquistato terreno rispetto a quelle sociali e al welfare.

I tre racconti – il primo sul carcere emergenziale dei movimenti politici durante gli anni di piombo, il secondo sul carcere delle stragi mafiose degli anni ’90, il terzo sul carcere dell’internamento di massa delle nuove povertà – raccontano i percorsi umani all’interno dei penitenziari italiani. Non si fermano alla cronaca, la riprendono, non ne nascondono i lati drammatici, ma hanno protagonisti immaginari, “liberamente ispirati”, tutti tranne Carmelo Musumeci, da 35 anni in carcere condannato all’ergastolo ostativo.

Invece di perdere aderenza con la realtà, la scelta di inscenare tre racconti realistici permette ad Antigone di dare il massimo e mostrarsi più che mai un osservatorio unico e prezioso perché in grado di raccontare come pochi, i cambiamenti avvenuti nel Paese, non solo nelle sue carceri. Sfogliata la graphic novel si trovano nel finale una serie di documenti e gli interventi di Carlo Musumeci e Ilaria Cucchi.

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