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COCCINELLE IMPAVIDE

coccinelle-corbettaImmortalare momenti che non torneranno mai più. Lo fa la fotografia, lo fa anche la scrittura, lo fa il libro di Stefano Corbetta, “Le coccinelle non hanno paura” in cui questo, anche musicista Jazz, racconta di fotografia scrivendo.

Il protagonista di questa storia, pubblicata da Morellini Editore, è una persona che non ha ancora molto da immortalare davanti a sé, e nemmeno molto da vivere, per questo ogni suo momento assume un valore particolare. Sia per lui, sia per chi lo vive con lui, nella parentesi del romanzo, sia per chi ne legge con trasporto sfogliando il volume appena pubblicato. Continua a leggere

OGGI E IERI, TENERI E VIOLENTI

teneri e violenti.JPGSaltellando tra anni Settanta Ottanta e anni 2016, Ivan Carozzi ha creato una esilarante e violenta descrizione di una Milano, solitamente difficile da catturare in un libro. “Teneri violenti” ci riesce bene, forse perché non pretende di spiegare ma racconta.

Racconta di un trentenne milanese che si innamora delle storie più strambe mentre, da redattore di una trasmissione in TV, si trova a scartabellare negli archivi delle notizie risalenti agli anni della sua nascita, e perfino a quelli precendenti. Ne viene quasi risucchiato, ma non resta vittima di uno sentimento malinconico, e neppure si trasforma in un amante del vintage. Continua a leggere

UNA MILANESE RACCONTA LA NIPOTE DI POIROT

Penelope Poirot Marcos y coverProfuma di violetta e di valium. È un mistery vintage che non si offende se definito libro “al femminile” e “da ombrellone”. È il romanzo della scrittrice milanese che ha scelto Becky Sharp come pseudonimo per timidezza. Forse per evitare quel effetto scrittore “so tutto io” che non ama, come non ama, anche se ne è vittima, il mondo del benessere a tutti i costi, ispirato da filosofie alte, quello di certe cliniche salutistiche tipo Villa Onestà, dove si trasferisce con i suoi personaggi per ucciderne uno, e psicanalizzarne un paio di altri.

Becky Sharp si presenta con il nome vero accompagnato al Becky che ha scelto per scrivere più serenamente, si presenta in carne e ossa ed è una persona interessante quanto i personaggi che costellano il suo libro, tra cui quelli femminili brillano notevolmente offuscando gli altri.
“Penelope fa la cosa giusta” è la proposta con cui Marcos y Marcos vuole divertirci e catturarci, strapparci dalle incombenze cittadine e dai “sospesi” del “ne riparliamo a settembre”. La protagonista istrionica e tondeggiante, è una donna inglese dal cognome importante – Poirot – che le attribuisce la vocazione del saper risolvere misteri. A torto o a ragione? Lo si scopre leggendo, lasciandosi trasportare assieme alla sua assistente Velma Hamilton, giovane zitella anarchica, in una clinica della salute truccata da beauty farm ispirazionale, nelle colline del Chianti.

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LA VERSIONE DI HENRY

Io-e-Henry_prima_webLavoro, svilente. Matrimonio, fallito, e con la beffa di vedere la propria moglie spassarsela con l’ultimo uomo tra quelli che stima. Il resto? Il resto è crisi, dentro e fuori Tagliaferro, l’unica strada sembra la follia, e così l’io, incontra Henry, ed eccoli assieme. “Io e Henry”, i protagonisti e il titolo che l’esordiente Giuliano Pesce pubblica con Marcos y Marcos.
Henry è pazzo, nel vero senso della parola, Henry è pazzo ma non fa paura, è pazzo è basta, come un’altra persona può essere bionda o bassa, mora o alta.
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IL SESTO GIORNO

sesto-giorno-light-1Un immigrato startupper con un segreto, un giornalista precario che subisce la crisi, una giovane dai capelli rossi che campa lavorando in un locale, ma ha carte da giocare. Intanto il governo annaspa e a comandare, nelle strade, sono maschere di maiali che protestano maleducatamente dipingendo una Milano in balia di una logica distruttiva e priva di spunti su cui far leva per rialzarsi. Eppure arriva “Il sesto giorno” di Rosanna Rubino ed è tremendamente poetico e ricco di luci. Luci nella notte di una Milano piena di locali, luci del mattino in cui il protagonista del romanzo pubblicato da Fazi Editore, corre, corre e corre. Per sfuggire da un segreto che lo insegue fin da bambino, fin da quando è in Italia. Continua a leggere

L’ARTE DEL FALLIMENTO

81HTSuHeIZL._SL1500_L’INTERVISTA CON L’AUTORE  Un imprenditore scappa di casa, il proprietario di una ditta di arredo preferisce suonare il sax che curare le sorti della sua attività, un serpente sparisce. E c’è anche la crisi. Stavolta non può “cazzeggiare” facendo l’investigatore privato con indagini a fuoco lento Elia Contini, il protagonista ormai noto dei romanzi di Andrea Fazioli, gli tocca imparare “L’arte del fallimento”. Pubblicata sempre da Guanda, la sua nuova avventura vede questo piccolo detective a cui è impossibile non affezionarsi, costretto ad occuparsi di cose apparentemente più grandi di lui. Certamente più gravi di ciò a cui abituato, ma Fazioli lo fa uscire bene anche stavolta. Ci riesce sfoderando di nuovo, esempre meglio, la sua prosa lineare e musicale, con cui “suona” una melodia che gioca con il lettore tra ironia e arguzia. Contini si fida del suo creatore e nel romanzo si mette in gioco, convinto sempre di più che il vero fallimento è non fallire mai e, prima ancora, non tentare mai una impresa dall’esito non certo. Continua a leggere

RABBIA NOIR

Di-rabbia-e-di-ventoTrasuda di rabbia e racconta di una Milano con un anomalo vento impossibile da non notare: non poteva che intitolarsi così, “Di rabbia e di vento”, il romanzo di Alessandro Robecchi che le edizioni Sellerio regalano ai milanesi e ai non milanesi. Lo consegnano assieme all’autore, nelle mani dei lettori, lasciando a ciascuno la possibilitá di esplorarne gli aspetti che preferisce. O di girovagare senza meta nella storia. Quella di Carlo Monterossi, il detective per caso, e per rabbia, in una Milano opulenta e nera di cui conosce il cuore. Il cuore nero, il cuore noir, ma anche quello di chi sa badare più ai buoni sentimenti della moglie anonima di un poliziotto che alla telediva fintamente euforica e veramente egoista. Continua a leggere

ERA LA MILANO DA BERE

393e17c4e6478cc1f09678e4a7464594Quelli che vivono in macchina. Quelli che rischiano di essere “menati” dagli skinhead in una scura periferia, quelli che perdono il lavoro e la moglie li lascia. Tutte le vittime della crisi sono sempre “quelli”, gli altri, pur sempre a Milano ma “non io e non chi conosco io”. C’è chi ne è convinto ma cambierà idea leggendo “Era la Milano da bere”, romanzo di Alessandro Bastasi pubblicato da Fratelli Frilli Editori. Non è un libro “menagramo”, anzi, ma fa sentire molto vicino, molto vero e molto possibile che la crisi arrivi quando non ce lo si aspetta, ma che comunque non avrà pietà neanche davanti alla nostra faccia sorpresa e incredula. Continua a leggere